otto+1

Otto+1. 
Materiali identitari ed imprevisti queer.
Una piattaforma culturale.


Il progetto si propone di raccogliere appunti, interrogativi, materiali attorno alla questione dellʼidentità queer, utilizzando linguaggi artistici e chiavi di lettura e di ricerca proprie dei queer studies.

Si tratta di costruire un'inchiesta ampia, creativa e partecipata dentro la (non)comunità gay e lesbica veneziana, coglierne la complessità di relazioni, biografie, desideri, legami. E raccontarne le suggestioni identitarie.

Un viaggio pubblico nella dimensione identitaria, con un esplicito riferimento a Édouard Glissant, che parlava dellʼidentità come costante processo di ibridazione, un innesto continuo di percezioni, indagini, poetiche, incontri, corpi.

Cosa  
Nel progetto, è la relazione inquieta tra identità, memorie e culture lʼasse su cui si sviluppa una sorta di indagine collettiva, internazionale e partecipata, processuale e lacunosa. Si cerca di mescolare linguaggi e piste di lavoro, preferendo allontanarsi dalla rassicurante dimensione mainstream, anche Lgbt.

Identità, memorie e culture rigorosamente plurali, come lente e dense costruzioni sociali e culturali, strati sovrapposti e strappati, in continuo riferimento con i corpi, di cui condividono fisiologie, contraddizioni, manipolazioni, emozioni. Le emozioni, individuali e collettive, saranno una delle cifre che accompagneranno i moduli progettuali. Emozioni come atti poetici e territori bio-politici, campi simbolici di negoziazione permanente con il reale.
Delle identità si preferisce indagare la dimensione di mixité, come crocevia e contaminazione di tracce identitarie, di origine, orientamento sessuale, religione, genere, culture, geografie, generazioni.

Della memoria, si utilizza la dimensione individuale, attorno a cui costruire una mappa corale, capace di lasciare impronte, tracce, domande aperte. Un gabinetto urbano di ricordi, una sorta di archivio di voci e di volti, per ricostruire una memoria comune, lacerata, soffocata, tumefatta dai processi di esclusione, dallʼapartheid sociale vissuto dalle generazioni più anziane, appena sfiorate dai triangoli dello sterminio. Passato remoto e futuro prossimo, si sa, hanno spesso frequentazioni con il presente.

Come
Il progetto ha natura di work in progress. Ha una sua matrice attorno alla quale si sviluppa secondo le interazioni e le elaborazioni sul campo, con i gruppi, i soggetti e gli artisti che avrà la capacità o la possibilità di incontrare.
Per questo si snoda come serie di attraversamenti, dentro la città, coinvolgendo luoghi e situazioni con azioni ed interventi differenti e plurimi. Il che permetterà di attivare e produrre reti di relazioni dentro e fuori la città, assieme a co-produzioni, collaborazioni nazionali ed internazionali.

In particolare, si realizzano due percorsi, legati dallo stesso filo di indagine, ma ognuno con una propria autonomia e capacità/possibilità di alimentare lʼaltro.
"Otto+1" è un percorso di otto eventi performativi e un atelier creativo sulla memoria, realizzato da febbraio 2011 ad aprile 2012.

"Otto" sono le performance, un ciclo che vuole essere una sorta di block notes di appunti visivi e sensoriali sullʼidentità queer. Realizzate in differenti luoghi, nel corso di un anno vedono impegnati artisti italiani ed internazionali, ognuno attorno ad una parola-chiave, come cifra della propria specifica ricerca artistica.




1/desiderio, 15 aprile 2011, Alessandro Sciarroni, "Your  girl", Teatro Fondamenta Nuove
2/assenza, 5 maggio 2011, Teatro de lo Ausente + Mariela Scafati, "En busca del cuadro...", Magazzini del Sale/Sale Docks
3/istruzioni, 15 settembre 2011, Oreet Ashery + Ali Kaviany, "Semitic Score", Galleria A+A
4/freak & 5/norma, 20 ottobre 2011, Francesca Martinelli "Enjoy" & GoghiGoghi "Magnificat", Venice Jazz Club
6/margini, 26 novembre 2011, Eleonora Danco, "Sabbia", Teatro Fondamenta Nuove 
7/equivoci, 9 febbraio 2012, Virginio Bellingardo&Michele Tiengo, "Good night, nurse!", Caffé Torino@Notte
8/bellezza, 1 aprile, Silvia Gribaudi, "Non è mai troppo tardi", Palazzetto Tito.

Qui il catalogo/rivista

Il "+1" (il cui vero titolo è A special day) è un laboratorio che ruota attorno ad un'esperienza di scambio tra un gruppo di giovani artisti ed un gruppo di persone "omosessuali" nati tra gli anni '30 e '40.
Un lavoro di indagine creativa,  (corto)circuito tra la Storia e le storie, tra dimensione pubblica e privata, tra memoria e ricordi e tra generazioni.  Ai giovani artisti si chiede di realizzare un progetto capace di trasmettere quei materiali emersi.
L'esposizione finale, nell'aprile  2012, dopo un anno di lavoro, si intitola Io tu lui lei.
Qui tutte le info.