giovedì 9 giugno 2011

A special day. Una settimana di residenza.

Una generazione queer.

Special numbers.
5 giovani creativi, 7 protagonisti della old generation gay e lesbica veneziana, 1 ospite speciale e 5 esperti. Dunque: 1 residenza di 8 giorni + 2 eventi stile emersioni pubbliche con circa 200 persone. 4 workshop, 1 rassegna con 5 pellicole e il lancio di 1 libro. La settimana di residenza, realizzata dal 22 al 29 maggio all’Appartamento Lago di Venezia, è stata innanzitutto queste cifre.

Special project
“A special day” è il titolo che rinvia ad un incontro speciale, quello fra alcuni giovani creativi e un gruppo di donne e di uomini veneziani, omosessuali, nati tra gli anni ’30 e ’40. Questo è stato il cuore della settimana di residenza.
Il titolo rimanda anche ad “Una giornata particolare”, lo splendido film di Ettore Scola del 1977:  storia di un amore fugace ed  improbabile tra Antonietta e Gabriele, che si svolge a Roma il giorno dell'arrivo di Hitler, prima della seconda guerra mondiale. I due protagonisti sono segregati in casa dal fascismo: lei è una madre di famiglia tristemente sposata ad un impiegato statale, lui un radiocronista omosessuale epurato per il suo orientamento e destinato al confino. La loro è una giornata particolare per l'intreccio tra la tragica congiuntura storica e gli imprevisti accadimenti personali.
Ecco il punto del progetto: recuperare, dare forma e continuità alla memoria, ad un’atmosfera sociale, ad un ritratto urbano attraverso i ricordi personali ed incrociando costantemente la dimensione pubblica e privata, com’è nella natura di questa città.  Un progetto poroso ed in progress, che riesca ad attivare nuove collaborazioni, stare in ascolto, tessere partnership con enti, gruppi informali, associazioni, fondazioni, gallerie presenti in città.

Special artists
Durante l’ultima settimana di maggio, dunque, cinque giovani artisti hanno vissuto una residenza tutta dedicata ad identità, memorie e culture queer.
Mattine di film allo IUAV, con discussioni anche intense. Il pomeriggio workshop all’Appartamento Lago. E gli incontri con i protagonisti della settimana.
Le tracce di questa esperienza saranno rielaborate dal gruppo di creativi e confluiranno nell'esposizione finale che andrà a comporre una reinterpretazione creativa, delicata e multimediale dei “materiali” raccolti.
Questo il gruppo:
Antonio Bigini (Urbino, 1980), è sceneggiatore e autore di documentari. Lavora con la casa di produzione Kiné e collabora con la Home Movies di Bologna (Archivio dei filmati di famiglia).
Tomaso De Luca (Verona, 1989), ha studiato alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano ed è stato borsista alla Fondazione Pastificio Cerere di Roma. Dipinge, disegna, installa, performa. La sua ricerca parte dallo “sguardo storto” sulla realtà, proprio attorno a delle chiavi queer di lettura.
Sabina Grasso (Genova, 1975) vive tra Milano e Berlino. Attraverso gli strumenti della fotografia, del video, della performance, dell'installazione, e con un impianto fortemente cinematografico si è concentrata su ritratti di persone e stati d'animo.
Andrea Romano (Milano, 1984) ha rappresentato i Motel Lucie, collettivo milanese a numero variabile che si descrive così: “Procedendo con il nostro lavoro poniamo accenti su ogni parte del processo di produzione artistica, dalla nostra comunicazione, alle opere scelte, ai processi che ci portano ad una mostra all'andamento della nostra camminata”. Andrea lavorerà con l'artista svizzera Anna Tina Crapez allargando ulteriormente la dimensione del gruppo.

Special movies
Dal 23 al 27 Maggio, presso la Facoltà di Design e Arti dello IUAV di Venezia, è stato “Cinema alla luce del giorno”, una rassegna di cinque film, tutti al mattino. Anzi, “una rassegna eterosessuale”, è stata chiamata, come provocazione e marchio rovesciato, utilizzo improprio di quell’etero-riferimento per squadernare differenti angolazioni di identità e relazioni oblique.
Ad inaugurare la serie di screening, Apichatpong Weerasethakul con “Tropical Malady” (2004) e Tsai Ming-liang con “Goodbye, Dragon Inn” (2003), film scelti e presentati per l'occasione dal critico e curatore Pier Luigi Tazzi. Nei giorni successivi, “Flaming Creatures” (1963) di Jack Smith, “L'Assassinio di Sister George” (1968) di Robert  Aldrich e “Paris is Burning” (1990) di Jennie Livingstone.
Rinnovando l'esperienza cinefila delle matinées, i due curatori, Francesco Ragazzi e Francesco Urbani,  hanno puntato ad invertire il senso comune che associa il queer a scenari oscuri e perturbanti. Il corpo, tradizionale oggetto d'elezione dei discorsi sulle identità, per una volta è stato messo tra parentesi per dare luce ad ambienti e atmosfere, prodotti di un occhio che si desidera come soggetto eterogeneo ed erogeno. La rassegna è stata possibile grazie all’incontro con un gruppo di student* dello IUAV-Facoltà d’arte.

Special speechers
Ogni pomeriggio, appuntamento con un workshop: come attraversare i terreni degli immaginari queer che incrociano, fanno scontrare e mettono a nudo generi, generazioni, corpi, culture; come aprire il tessuto delle costruzioni e delle rappresentazioni identitarie; come leggere dinamiche, conflitti e grammatiche con lenti d’arte.
Così il gruppo di “esperti” invitati:
Pierluigi Tazzi (1941). Critico e curatore, dal 1976 è stato per dieci anni professore alla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze ed è stato lecturer in numerose università straniere (Goldsmith College di Londra, Università di Stoccolma e Kassel). Ha collaborato con riviste italiane e  straniere, e curato decine di esposizioni, dall’edizione del 1988 di Documenta, a Kassel (con Jan Hoet e altri) a “Happiness. A Survival Guide for Art and Life” (con David Elliott), presso il Mori Art Museum di Tokyo 2003.
Silvia Ferri de Lazara (1971). Curatrice indipendente. E' stata corrispondente per Flash Art e Intervista, ha curato diverse mostre in Italia per gallerie e, come professionista, ha lavorato in studi di Exhibition Design a Padova e Milano, alla Biennale di Venezia e allo spazio indipendente Pierogi2000 a New York. Ha coordinato il Master Arts Managment presso lo IED di Venezia. Dal 2007 presiede e dirige a Padova la Fondazione March per l'arte contemporanea.
Filipa Ramos (1978). Insegna Storia dell'Arte Contemporanea all'Accademia di Brera a Milano e allo IUAV di Venezia. Oltre a scrivere per numerose riviste specializzate internazionali, è coautrice del libro “Lost and Found - Crisis of Memory in Contemporary Art” (Silvana editoriale, Milano, 2009). Ramos è associate editor del “Manifesta Journal”, membro dell'advisory board of Art and Research e coordinatrice di progetto alla Fondazione Antonio Ratti di Como.
Chiara Fumai: (1978), ha studiato Architettura al Politecnico di Milano e frequentato il Corso Superiore di Arti Visive condotto da Walid Raad presso la Fondazione Ratti di Como nel 2009. Le sue opere sono state presentate in diversi spazi espositivi, tra cui, nel 2009, Fondazione Claudio Buziol (Venezia) e Smart Project Space (Amsterdam) e, nel 2010, 26CC (Roma), Grand Union (Birmingham), Palazzo Re Rebaudengo (Guarene d'Alba, Cuneo), Palazzo Ducale (Genova), MAXXI (Roma), FormContent (Londra).
Camilla Seibezzi (1966) è project manager e curatore indipendente, al suo attivo ha numerose mostre internazionali. Nel 2005 fonda l’associazione culturale “Plug”. Nel 2007/2008 ha pianificato e coordinato i master e i corsi di perfezionamento in Arts and cultural heritage management per lo IED, Istituto Europeo di Design di Venezia. Dal 2010 è consigliere comunale e presidente della Commissione cultura e culture delle differenze.
Luca Trappolin (1971), ricercatore di Sociologia all’Università di Padova, è tra i membri del Laboratorio di ricerca su “Globalizzazione, Identità e Pluralismo Culturale” (Glob.I._Lab).  Si occupa di gay studies e ha curato numerose pubblicazioni, tra cui “Omosapiens 3. Per una sociologia dell’omosessualità” (Carocci, Roma, 2008), “Gli altri e noi. Giovani, pluralismo culturale e diversità (Guerini, Milano, 2007) e “Identità in azione. Mobilitazione omosessuale e sfera pubblica (Carocci, Roma, 2004). Sta dirigendo la ricerca Europea “Citizens in Diversity. A Four-Nation Study on Homophobia and Fundamental Rights” .

Special people
Sette veneziani, di origine o di adozione. Quattro uomini e tre donne. Nati tra il 1932 e il 1948, con vite, percorsi lavorativi, interessi, idee e relazioni molto diversi. Tutti loro hanno attraversato gli anni dopo la guerra, alcuni già i Cinquanta, la maggior parte i Sessanta e i Settanta, seguendo le proprie sensibilità, possibilità e interessi. Un caleidoscopio di ricordi, una cartografia di ricordi, sensazioni, storie, aneddoti, una mappa urbana di luoghi, persone, date, eventi pubblici e soprattutto privati. Tutto in chiave queer. Ne è uscito un dialogo tra generazioni. Di grande impatto emozionale.

Special guest
Vladimir Luxuria ha suonato sabato 28 maggio il campanello dell’Appartamento Lago. L'occasione della sua visita a Venezia è stata l'uscita del suo nuovo libro, "Eldorado" (Bompiani Editore) che giusto incontra le tematiche del progetto.
Il romanzo, infatti, narra la storia di Rafaele, un anziano attore di tv e teatro, omosessuale, originario di Foggia e trasferitosi a Milano da molti anni. Lo spavento e lo scoramento per un tentativo di furto, portano Rafaele indietro negli anni, alla Berlino prima della guerra, quando lavorava come cantante en travestì in un locale gay, l’Eldorado. Una sera il locale fu invaso dalle SS che arrestarono tutti, rimandando Rafaele in Italia e deportando tutti i tedeschi, compresi Franz e Karl. Ora, a molti decenni di distanza, il passato sembra tornare a riannodare i suoi fili, non solo nella memoria ma anche nella vita.
Oltre ad incontrare artisti e protagonisti del progetto in residenza, Vladi Luxuria ha presentato il suo libro al Chiodo Fisso Café, a chiusura della settimana di iniziative, facendo emergere il progetto al pubblico. Una presentazione in piena “calle”, per strada, per sottolineare ancora di più l’ambiguità dello “spazio” privato e di quello pubblico in questa città.
Special credits
"A special day" è un progetto della serie "Otto+1. Materiali identitari ed imprevisti queer".
Co-finanziato dall'UNAR - Dipartimento nazionale Pari Opportunità e promosso dal Comune di Venezia - Assessorato alle politiche giovanili/Osservatorio Queer.
Curato da: Associazione e.
In collaborazione con: Fondazione March, IUAV e Associazione Ottava Traversa. Con il supporto di: COOP e LAGO S.p.A. Special thanks to: Bompiani Editrice, Chiodo Fisso Café, Collettivo Lesbico Femminista di Venezia, Libreria Toletta, VizioVirtù.

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