mercoledì 4 gennaio 2012

Per la giornata della memoria 2012

dal 20 gennaio al 10 febbraio


L’iniziativa è nata dall’Osservatorio Queer del Comune, il progetto dell’Assessorato alle politiche giovanili e pace che si occupa di culture e diritti delle persone lesbiche, gay e transgender.
E’ stata possibile grazie al Coordinamento cittadino per la Giornata della Memoria e la collaborazione del Landesarchiv Berlin (
l'Archivio di Stato della capitale tedesca), dell’UNAR (l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) e dell’associazione culturale “Ottava Traversa”.

“Restituire dignità” vuole ricordare l’odio verso le persone lesbiche, gay e transgender, che durante il nazi-fascismo è diventata una delle pagine terribili dell'Olocausto. Un odio che ancora persiste e genera violenza ed esclusione sociale. L’azione pubblica richiama la necessità di restituire la dignità negata e risarcire la memoria di chi è stato perseguitato.


Le immagini usata sono cinque foto segnaletiche, tra le decine di migliaia custodite al Landesarchiv Berlin. Foto di persone arrestate dalla Polizia, sulla base del Paragrafo 175, l’articolo del Codice Penale Tedesco che condannava fino a dieci anni gli uomini ritenuti colpevoli di avere relazioni tra loro. Le donne non venivano neanche citate. Per loro, la condanna maggiore era rimanere sepolte vive nel silenzio. Nel caso, dentro al lager le aspettava il triangolo nero degli “asociali”.

Si dice che furono quasi 100 mila gli arresti compiuti tra il 1933 e il 1945. Per tutti loro, oltre all’umiliazione e all’infamia sociale, ci furono le brutalità e il carcere. Per migliaia ci fu il lager e un triangolo rosa. Pochi di loro sopravvissero.
Dopo la guerra, molti dei sopravvissuti dovettero proseguire la condanna in un carcere civile. Il paragrafo 175, infatti, non fu cancellato. E dopo molte riforme, fu definitivamente abolito in Germania solo nel 1994. Non era neppure un’invenzione dei nazisti: fu introdotto nel codice penale nel 1871. Il regime di Hitler lo rese più brutale ed inserì anche gli omosessuali tra le vite non degne di essere vissute.
Tutto questo racconta quanto siano profonde le radici dell’odio, allo stesso modo dell’antisemitismo, del razzismo, della misoginia. E ci chiede un continuuo lavoro di bonifica e di  rispetto.

Nessun commento:

Posta un commento