A+A | Centro Espositivo Sloveno
Venezia, Calle Malipiero
giovedì 15 settembre, ore 19.30
Oreet Ashery
“Semitic score”
performance
con Ali Kaviani
e la partecipazione musicale di Virginio Bellingardo.
“Semitic Score” è una performance in cui Oreet Ashery ricerca le origini e le grammatiche comuni delle danze del mondo ebraico e di quello musulmano. Con lei in scena si muoverà un danzatore iraniano, Ali Kaviani, che seguirà una serie di istruzioni impartite dall’artista per collegare movenze, gesti, ritmi e codici simbolici.
Il nucleo della performance è la costruzione, il montaggio e la decostruzione dei processi identitari: l’intenzione è far emergere attraverso la sovrapposizione, non solo le radici comuni alle due culture, ma soprattutto i cortocircuiti identitari di natura religiosa, culturale e storica, che si instaurano e si manifestano attraverso il semplice atto del “ballare”.
Il nucleo della performance è la costruzione, il montaggio e la decostruzione dei processi identitari: l’intenzione è far emergere attraverso la sovrapposizione, non solo le radici comuni alle due culture, ma soprattutto i cortocircuiti identitari di natura religiosa, culturale e storica, che si instaurano e si manifestano attraverso il semplice atto del “ballare”.
Per l’occasione verrà inoltre presentato il video “Dancing with men”, un ulteriore capitolo della ricerca artistica di Oreet Ashery, in cui l’azione performativa viene eseguita nelle vesti del suo alter ego, Marcus Fischer, che irrompe improvvisamente in un gruppo di uomini mentre stanno danzando per la morte di un rabbino ortodosso.
Oreet Ashery, così facendo, svela lo spazio e le relazioni che si generano con differenti identità sessuali, e inscena un imprevisto nesso musicale tra ritmi dance e folk.
Alla perfomance seguirà un incontro condotto dallo studioso Sandro Pignotti, che dialogherà con gli artisti sulle radici e la complessità delle culture e delle identità messe in scena durante la serata veneziana.
Alla perfomance seguirà un incontro condotto dallo studioso Sandro Pignotti, che dialogherà con gli artisti sulle radici e la complessità delle culture e delle identità messe in scena durante la serata veneziana.
Oreet Ashery, cittadina israeliana nata nel 1966 a Gerusalemme, vive e lavora a Londra ed è una delle più conosciute artiste della scena culturale queer europea. Coltiva un’intensa attività artistica, le cui pratiche (l’utilizzo di video art e live art) mirano a sviscerare le complesse relazioni che si instaurano tra dimensione politica e realtà sociali, tra identità personale e processi culturali. In particolare, il suo lavoro si concentra sulla relazione tra questioni religiose, culturali, etniche e sessuali.
Il suo alter ego è Marcus Fisher, un ebreo ortodosso presentato come un “personaggio senza autore”, privo di origini, la cui personalità assume valore e significato solamente in base alle relazioni che instaura nei luoghi in cui si trova e con il pubblico che incontra.
Il suo alter ego è Marcus Fisher, un ebreo ortodosso presentato come un “personaggio senza autore”, privo di origini, la cui personalità assume valore e significato solamente in base alle relazioni che instaura nei luoghi in cui si trova e con il pubblico che incontra.
La performance veneziana di Oreet Ashery è una delle tappe del progetto “Otto+1”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Venezia, attraverso l'Osservatorio Queer ed ideato e prodotto dall’associazione “Ottava Traversa”. Otto eventi performativi in diverse locations veneziane e un atelier su identità e memoria. Le prime due performance si sono realizzate ad aprile e a maggio e hanno visto in scena Alessandro Sciarroni (al Teatro Fondamenta Nuove) e Guillermo Jorge Alfonso (ai Magazzini del Sale/ Sale Docks). L’intero percorso si concluderà il prossimo febbraio con una esposizione finale .
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